LE SPECIE PRINCIPALI

Delle circa 3.580 specie di zanzare conosciute al mondo, in Italia ne sono presenti poco più di 60. Di queste, solo una decina sono di reale interesse per i progetti di sorveglianza e controllo delle zanzare per la loro abbondanza e aggressività nei confronti dell’uomo o per la possibile trasmissione di patogeni.

Eccone una breve descrizione:

zanzara tigre foto

La zanzara tigre (nome scientifico Aedes albopictus) si distingue dalla zanzara comune essenzialmente per la colorazione: l’adulto è nero con striature bianche su tutto il corpo, in particolare sulle zampe, sul torace e sul capo. Le dimensioni sono comprese tra i 4 e i 10 mm a seconda di quanto ha potuto nutrirsi la larva.
E’ una specie originaria delle foreste tropicali del sud-est asiatico, da dove nel corso di pochi decenni, a partire dalla seconda metà del XX secolo, ha colonizzato buona parte delle regioni temperate e tropicali del globo. 
La sua diffusione è principalmente dovuta al trasporto accidentale di uova deposte all’interno di manufatti oggetto di commerci internazionali, come i copertoni usati.


zanzara comune foto

La zanzara comune (nome scientifico Culex pipiens) è di aspetto e dimensioni piuttosto minute e colorazione di fondo sul marroncino. L’addome è tronco, e ciascun segmento è attraversato da due bande trasversali: bruna quella distale, beige quella prossimale. Di questa specie esistono due forme biologiche: una rurale e ornitofila e una antropofila, particolarmente adattata agli ambienti urbani, che rappresenta un’evoluzione della prima. Dal punto di vista biologico, la forma antropofila si differenzia per caratteri che si sono selezionati in seguito all’adattamento alla vita in ambienti chiusi, spesso ipogei: essa è infatti in grado di accoppiarsi in spazi ristretti (stenogamia), di compiere il primo ciclo di produzione di uova senza pasto di sangue (autogenia) e di non effettuare la diapausa invernale (omodinamia). Esistono popolazioni ibride e con caratteristiche intermedie.


zanzara risaia foto

Quella che in Piemonte viene comunemente chiamata zanzara di risaia (nome scientifico Ochlerotatus caspius o Aedes caspius) presenta una colorazione molto variabile tra popolazioni e anche all’interno della stessa popolazione. Nella forma più comune si distingue per l’addome, sempre acuto, prevalentemente scuro, con una banda mediana e due laterali chiare e continue in tutti i segmenti, molti dei quali portano anche bande chiare trasversali. Ne deriva un disegno complessivo dell’addome a “crocette” chiare. Le femmine pungono sia durante il giorno, specie nelle aree in ombra o nelle giornate nuvolose, sia di notte, con un picco di attività nelle ore più fresche della giornata e al crepuscolo. Esse mostrano un elevato grado di antropofilia e possono essere fonte di fastidio per l’uomo e gli animali domestici. Si tratta di una specie che punge soprattutto all’aperto ma, in presenza di densità elevate, non sono rari i casi di attacchi all’interno delle abitazioni. L’attività degli adulti cessa in genere all’inizio dell’autunno.


Anche altre zanzare possono utilizzare le acque di risaia per moltiplicarsi, tra cui alcune zanzare anofeli, la zanzara comune e la Culex modestus, simile alla precedente ma più aggressiva, sebbene più piccola. Si distingue dalla zanzara comune per il colore di base giallognolo e per la mancanza di striature trasversali sull’addome, che appare ricoperto da scaglie bruno-rossastre.


zanzara anofele foto

Zanzara anofele. Per “anofeli” s’intendono generalmente tutte le specie di zanzare appartenenti al genere Anopheles.
In Europa, la maggior parte di esse è riconducibile ad un insieme di specie “gemelle”, morfologicamente indistinguibili, se non allo stadio di uovo o con particolari misure biometriche delle larve.
Le specie che compongono il cosiddetto complesso Maculipennis sono 8, di cui 7 presenti in Italia: An. atroparvusAn. labranchiaeAn. maculipennisAn. melanoonAn. messeaeAn. sacharovi e An. subalpinus. In Piemonte predomina An. messeae, seguita da An. melanoon An. maculipennis, tutte spiccatamente zoofile, che possono raramente pungere l’uomo e solo quando sono presenti in grandi popolazioni, come accade nel Piemonte orientale a estate inoltrata.
In tutte le specie del complesso, il corpo, dotato di lunghe zampe, è di colore scuro e i palpi sono lunghi come la proboscide. Presentano inoltre caratteristiche macchie sulle ali, dovute a gruppi di scaglie scure.
Allo stesso genere, ma non al complesso Maculipennis, appartengono altre zanzare presenti in Italia e in Piemonte, tra cui An. geniculatus, le cui larve si sviluppano nei ristagni che si raccolgono nei cavi degli alberi e che quindi è trattata con le zanzare di bosco.


zanzare alluvione foto

Zanzare alluvionali. Molte specie di zanzara sfruttano le periodiche sommersioni dei campi o delle aree golenali per svilupparsi, deponendo le proprie uova nel terreno in attesa dell’acqua, un’abitudine condivisa con la già descritta zanzara di risaia (Ochlerotatus caspius).
Tra le altre specie con un comportamento simile, è degna di attenzione Aedes vexans che crea localmente popolazioni anche consistenti in occasione di fenomeni di tipo alluvionale o di pratiche colturali che prevedono la sommersione dei prati (marcite).
Si tratta di una zanzara di aspetto simile a quella di risaia, ma con evidenti peculiarità. Innanzitutto la colorazione di base è nerastra. Poi l’addome, pur essendo acuto ha un disegno differente: ogni segmento presenta dorsalmente una serie di scaglie biancastre a forma di “B” rovesciata. I tarsi delle zampe hanno anelli biancastri solo sotto l’articolazione, mentre nella zanzara di risaia si trovano a cavallo di essa.


zanzare bosco foto

Zanzare silvicole. Con il termine “zanzare silvicole” o “di bosco“, s’intendono tutta una serie di specie che hanno la caratteristica comune di svilupparsi in habitat forestali, compresi molti parchi cittadini.
Queste zanzare possono essere suddivise in due gruppi: quelle riconducibili a specie che si sviluppano nelle piccole raccolte d’acqua che si formano nei tronchi delle piante (cavi, contrafforti ecc.) e quelle riconducibili a specie che si sviluppano quando i boschi si allagano in seguito allo scioglimento delle nevi o alle piogge del periodo primaverile, queste ultime comprese anche nel gruppo delle zanzare alluvionali.

Di Diritti del malato

movimento per il sostegno del malato attraverso il miglioramento del sistema sanitario.

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