Benvenuti nella nostra rubrica “Salute & Casa”,
in questa puntata parleremo di incendi ed esplosioni.

Tutti noi abbiamo in mente quali possono essere le conseguenze di un incendio, ma scommetterei che nessuno pensa mai che possa succedere in casa propria, e se ammetti il rischio lo poni lontano nel tempo: non oggi, non la prossima settimana o mese o anno, ma in un futuro imprecisato che poco ci tocca. È quella che psicologi e sociologi definirebbero “illusione di invulnerabilità”; siamo naturalmente portati a credere che siamo meno suscettibili ai rischi e agli eventi negativi rispetto agli altri. Succede a tutti, non c’è nulla di strano o sbagliato, ed è un modo in cui il nostro cervello affronta l’ansia e la paura dell’incertezza, cercando di proteggerci dalla consapevolezza dei rischi reali. Tuttavia, questa tendenza può influenzare le decisioni razionali e comportamenti prudenti, portando a scelte meno responsabili o meno consapevoli dei rischi effettivi.

Vediamo allora insieme quali sono le cause che possono portare a un incendio e i comportamenti da mettere in atto per ridurre al minimo l’eventualità che questo succeda o, peggio ancora, che accada un’esplosione.
In Italia muoiono ogni anno circa 1000 persone per incendi e molti appartamenti vengono distrutti o subiscono ingenti danni.
Secondo l’annuario statistico del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, nel 2022 in Italia sono stati oltre 270.000 gli interventi ha riguardato incendi ed esplosioni: una percentuale del 27,5%, oltre un quarto dei casi totali di intervento di soccorso urgente.
Curiosamente, secondo tipo di soccorso più frequente è quello di “aperture di porte e finestre”; evidentemente è una casistica molto frequente nel nostro territorio…
Tornando al nostro tema, si è registrato un incremento del 2,0% rispetto all’anno precedente, che ha portato il 2022 ad essere il secondo per numero di interventi di questo tipo dal 2013 ad oggi.
Per dare una corretta rappresentazione del fenomeno bisogna precisare che del totale, quelli in luoghi di civile abitazione, rappresentano il 18%, quasi 49.000 incendi ed esplosioni (30% località agricole e allevamenti, 30% zone di sosta e traffico, ecc).

Ma quali sono le cause principali?
Purtroppo, l’annuario dei VVF, nel riportare le cause, non fa più distinzione fra i luoghi dell’incendio, raggruppando e fornendo le percentuali sul totale.
Nonostante questo, appare evidente come le “cause elettriche” con il 5,2% raggiungano la maggiore percentuale, seguite dal 4,0% della causa dolosa (in maggior parte da ascriversi agli incendi boschivi). A seguire “mozziconi di sigaretta e fiammiferi” (il modo adottato dall’annuario per indicare le fiamme libere in generale) arrivano 1,6%; mentre i fulmini solo lo 0,3% dei casi totali. Fra le percentuali riportate, è interessante notare come ben il 60,5% rientra come “cause non potute accertare nell’immediatezza dell’evento”, che non significa siano rimasti tutti con ignote, ma sono state determinate successivamente, anche se non tutte.
Si potrebbe continuare andando a vedere quali siano le sostanze che, prendendo fuoco, hanno determinato l’incendio stesso, ma non aggiungerebbe molto a quanto già detto.
Per chi volesse, riporto dei link di approfondimento:
https://www.vigilfuoco.it/aspx/home.aspx;
https://www.istat.it/
https://www.interno.gov.it/it
https://www.salute.gov.it

Nell’esperienza personale di tutti, quando non si ricorda un incendio che ci ha toccato da vicino, emerge il ricordo di uno che ha coinvolto la nostra comunità o i nostri cari. La mia prima memoria riguarda una famiglia colpita dall’esplosione di una bombola a gas utilizzata per cucinare; la piccola casetta non è mai stata ristrutturata e rimane a testimonianza dell’accaduto.

INCENDI
Vediamo come si sviluppa un incendio, in modo da capire quali possono essere le principali precauzioni da utilizzare affinché non accada.
Il fuoco è sempre esistito in natura e l’uomo è l’unica creatura che ha imparato ad addomesticarlo e a non fuggire davanti ad esso. Si ritiene che un controllo diffuso del fuoco risalga a circa 125.000 anni fa, anche se le prime evidenze di domesticazione da parte del genere Homo risalgono addirittura ad un periodo compreso fra 1,4 e 2,3 milioni di anni.

Affinché si sviluppi un incendio c’è bisogno che vi siano contemporaneamente tre elementi fondamentali, il COMBUSTIBILE (legno, carta, benzina, …) il COMBURENTE (ossigeno) e il CALORE (accendino, fiammifero, corto circuito, …); possono essere rappresentati nel TRIANGOLO DEL FUOCO.
Il processo che coinvolge tutti e tre gli elementi è la COMBUSTIONE e quando è incontrollato lo chiamiamo INCENDIO. Durante un incendio, oltre alle fiamme, si sviluppa il FUMO: la maggior parte delle vittime in un incendio è provocata dalle sostanze tossiche contenute nei fumi della combustione.

ESPLOSIONI
L’esplosione è un fenomeno rapido e violento, conseguente a una reazione chimica che comporta la decomposizione di una sostanza instabile (esplosivo), innescata da cause meccaniche (urti, attriti) o termiche (scintille, aumento di temperatura), con produzione di una notevole massa gassosa e di calore in tempi molto brevi.
Questa era una definizione da dizionario; volendo semplificare, si potrebbe dire che l’esplosione è una combustione molto più rapida e molto più violenta di una combustione “normale”.
Gli elementi che entrano in gioco sono gli stessi del triangolo del fuoco, ma stavolta il nostro combustibile è in uno stato diverso che fa si che l’ossigeno possa mescolarsi ad esso (gas) o possa attaccarlo da molte parti rispetto ad un combustibile solido (polvere).
Nelle nostre case, è molto più probabile un’esplosione da gas che non da polveri che sono caratteristiche di altre situazioni (silos di cereali, cartiere, ….).
I gas più frequenti per uso domestico sono il METANO e il GPL (Gas Petrolio Liquefatto); sono gas inodore che vengono “odorizzati” per segnalarne la presenza.
Senza scendere troppo nei particolari, è importante ricordare che il metano, che arriva nelle nostre case attraverso le condotte cittadine, è più leggero dell’aria e tende a salire verso l’alto; il GPL, che comunemente troviamo all’interno delle bombole, è più pesante dell’aria e tende a stratificare verso il basso.
Da questa semplici constatazione, si può immediatamente capire che tipo di aerazione deve avere la nostra cucina per evitare l’eventuale accumulo di gas disperso.

Alcuni consigli utili direttamente dal sito dei VVF:

  • Non attaccare più di un elettrodomestico alla stessa presa;
  • Se ti è possibile, stacca gli elettrodomestici non utilizzati;
  • Verifica periodicamente lo stato dei cavi elettrici degli elettrodomestici e falli sostituire quando sono logori;
  • Non riempire mai stufe a kerosene né quando sono accese né quando sono ancora calde;
  • Se si incendia la caldaia del riscaldamento, come prima cosa bisogna togliere la corrente e fermare l’afflusso di combustibile;
  • Fai installare il contatore del gas all’esterno, ad esempio in balcone. Se è in cantina, controlla che sia arieggiato e dotato di una porta a tenuta di gas, altrimenti il contatore va chiuso in un armadio a tenuta di gas;
  • Non lasciare la padella per friggere incustodita sul fornello della cucina acceso;
  • Per i fumatori, è importante non lasciare mozziconi di sigaretta accesi in giro;
  • Il televisore deve essere collocato in posizione stabile in modo che non possa cadere e nel contempo, non troppo vicino a libri, tende, o altro materiale combustibile. Se incassato, assicuratevi che possa esserci un’adeguata circolazione di aria per il suo raffreddamento;
  • Le bombole di gas non vanno tenute, possibilmente, all’interno dell’abitazione, ma all’esterno e protette dai raggi solari;
  •  Non bisogna tenere depositi di bombole piene o vuote, piene o vuote, né cucine o caldaie, in scantinati o seminterrati: in caso di fughe GPL ristagnerebbe sul pavimento senza poter defluire;
  • Controllare periodicamente il tubo di gomma che collega la bombola (se sì tratta di GPL) o il tubo metallico (nel caso di metano) con l’utilizzatore, perché con il tempo tende a seccare ed a rompersi. In ogni caso sostituirlo almeno ogni 4 anni; per essere sicuri usate solo tubi con il marchio IMQ – UNI CIG, su cui dovrà essere riportato l’anno limite d’impiego (da sostituirei entro il …)
  • Per intercettare il gas è consigliabile installare un rubinetto, interno o esterno, che consenta il controllo visivo della chiusura. A tale scopo sono utili anche i rubinetti posti sulla bombola o sul contatore. È buona regola chiudere tale rubinetto ogni volta che si esce di casa;
  • Bisogna fare in modo che i vani in cui sono posizionati gli impianti abbiano un’aerazione permanente.
  • Se si deve acquistare una cucina nuova, sceglietela dotata di dispositivi di sicurezza che in caso di spegnimento della fiamma interrompano l’afflusso del gas.
  • Non lasciare mai pentole con liquidi in ebollizione sul fuoco, potrebbero fuoriuscire e spegnere la fiamma favorendo la fuoriuscita di gas;

Se avverti odore di gas:

  • Non accendere nessun tipo di fiamma;
  • Non azionare nessun oggetto che possa produrre scintille;
  • Non azionare interruttori delle luci, né per spegnere né per accendere le luci, campanelli o telefono;
  • Apri subito porte e finestre in modo da fa uscire il gas ed entrare l’aria;
  • Se puoi, chiudi il rubinetto del gas (contatore o bombola);
  • Non rientrare a casa fin quando non sei sicuro che non avvertire più l’odore del gas.

IN CASO D’INCENDIO?
Può capitare che nonostante si sia adottata ogni norma di buon senso per cautela e prevenzione, possa comunque accadere un incendio per cause indipendenti dalla nostra volontà; sia che ci si trovi in casa o in altri ambienti, è importante imparare le norme basilari del comportamento.
Il modo più naturale di spegnere un incendio è quello di usare l’acqua, questo però non può essere fatto se l’incendio è di natura elettrica né se a bruciare sono oli o benzine che galleggiano sull’acqua.
Con il triangolo del fuoco abbiamo visto che fra gli elementi necessari allo sviluppo ed alla propagazione di un incendio c’è l’aria: per bruciare il fuoco ha bisogno dell’Ossigeno presente nell’aria: questo particolare è da tenere in considerazione soprattutto quando sa cerca di spe­gnere un focolaio di incendio,
Se ad esempio comincia a bruciare l’olio contenuto in una padella, per spegnerlo sarà suffi­ciente tappare con un coperchio che impedisca al fuoco prendere l’aria esterna; in questo modo interveniamo sul triangolo del fuoco eliminando un elemento. Tenendo presente il triangolo del fuoco, si può intervenire efficacemente in molti altri casi; spesso basta una coperta o un asciugamano so­pra un principio d’incendio per evitare danni maggiori.

Se i vestiti che hai indosso prendono fuoco?

  • Non correre;
  • Rotolati sul pavimento;
  • Strappati i vestiti di dosso;
  • Se hai una coperta o un tappeto a disposizione, puoi soffocare l’incendio avvolgendoti.

Infine:

  • Se non riesci a spegnere da solo e subito un principio d’incendio, chiama i Vigili del Fuoco;
  • Se sei costretto ad abbandonare il locale dove si è sviluppalo l’incendio ricordali di chiudere; alle tue spalle tutte le porte, cosi facendo frapporrai una barriera tra te e l’incendio;
  • Se puoi uscire avvisa i vicini del pericolo e per scendere usa le scale non l’ascensore;
  • Se non puoi uscire di casa copriti con una co­perta bagnata e mettiti il più lontano possibile dal fuoco, preferibilmente in prossimità di una fine­stra o sul balcone,
  • Se il fuoco e fuori dalla porta della tua stanza, cerca di tappare con stracci possibilmente bagnati, ogni fessura per evitare che il fumo entri; la porta conterrà meglio l’incendio anche se per poco;
  • Se il fumo è nella stanza e non ti fa respirane, filtra l’aria attraverso un fazzoletto, meglio se ba­gnato, e sdraiati sul pavimento: in basso l’aria è più respirabile perché il fumo è più leggero e tende a salire verso l’alto.

Tante altre sarebbero le cose da dire e da suggerire su quest’argomento, come ad esempio i pericoli legati ai fuochi d’artificio, ai barbecue, alle batterie, ai forni a microonde, ecc, ma non è il caso di dilungarsi oltre e riprenderemo quando necessario l’argomento degli incendi trattando di altre tematiche: ormai è chiaro che non si può parlare di sicurezza a compartimenti stagni.

In un’epoca in cui il comfort moderno si fonde con la nostra quotidianità, non dobbiamo dimenticare i pericoli nascosti che possono emergere se non adottiamo le precauzioni adeguate.
Gli incendi domestici non aspettano inviti, ma possiamo allearci con la conoscenza e l’azione per spegnere questa minaccia sul nascere.
La sicurezza delle nostre case è un patto che non possiamo permetterci di infrangere, perché solo attraverso una vigilanza condivisa possiamo mantenere accesa la fiamma della sicurezza.

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Nella prossima puntata, in cui affronteremo il tema delle pulizie domestiche, non mancare!

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Casa Sicura
2 – Pulizie domestiche

Di Giuseppe Valvo

Ingegnere Civile attivo nel campo della Sicurezza sul Lavoro, Antincendio e Progettazione. Membro del Comitato Tecnico Scientifico di “Lega Diritti per il Malato”, contribuisce allo studio e alla realizzazione dei progetti dell’associazione e alla creazione di articoli divulgativi.

2 pensiero su “Salute & Casa – Incendi domestici”

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