Alcuni scienziati dell’università di Birmingham hanno scoperto come abbassare il livello di inalazione delle emissioni di particolato (PM2,5) fino al 49% e di biossido di azoto (NO2) fino al 34%ROMA – Attenti, quando si guida, a chiudere i finestrini, impostare correttamente il sistema di ventilazione e scegliere percorsi stradali “più puliti”. Alcuni scienziati dell’università di Birmingham infatti hanno scoperto che usare queste accortezze può incidere molto sull’inquinamento all’interno dell’abitacolo, abbassando il livello di inalazione delle emissioni di particolato (PM2,5) fino al 49% e di biossido di azoto (NO2) fino al 34%.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Atmospheric Environment e l’autore principale, il dottor Vasileios Matthaios, ha precisato che  “l’esposizione più bassa a particelle e gas si ha quando le finestre sono chiuse con ricircolo e aria condizionata accesi’’. Inoltre, “guidatori e passeggeri inalano più inquinamento atmosferico quando viaggiano su strade urbane e meno su tangenziali e strade suburbane. E sono meno esposti rispetto alle persone che vanno in bicicletta o camminano sugli stessi percorsi’’. I ricercatori hanno esplorato i livelli di NO2 e PM2,5 all’interno del veicolo guidando in condizioni di guida reale nella città di Birmingham con diverse impostazioni di ventilazione del veicolo e in diversi percorsi di guida.
Quattro veicoli sono stati guidati su un percorso con tre diversi tipi di strade, misurando simultaneamente i livelli di particolato all’interno del veicolo e nell’ambiente (PM10, PM2,5, PM1), il numero di particelle ultrafini (UFP), l’area depositata sulla superficie polmonare (LSDA), l’ossido nitrico (NO) e il biossido di azoto (NO2). “I nostri risultati hanno mostrato che i passeggeri dei veicoli possono modificare la loro esposizione e la dose di inalazione delle emissioni attraverso l’impostazione della ventilazione e la scelta del percorso. Questo può avere un impatto significativo sulla salute dei gruppi più esposti come per esempio i conducenti professionisti”, ha aggiunto il dottor Matthaios. I ricercatori hanno notato che i problemi di salute correlati dipendono dall’esposizione di un individuo all’inquinamento atmosferico e dalla sua vulnerabilità a un determinato livello di emissioni. Ciò, a sua volta, dipende dalla selezione del percorso, dall’ora del giorno, dal tipo di trasporto, dalla frequenza respiratoria e, nel caso dei veicoli, dalle opzioni di ventilazione all’interno e dall’ efficacia e dal tipo di filtri all’interno dell’abitacolo.
A questo proposito i ricercatori dell’Università di Birmingham, nell’ambito del progetto MMAP-VEX (Measuring and Modeling Air Pollution Within Vehicles – Implications for daily EXposure and Human Health), studieranno ulteriormente altri aspetti che influenzano l’inquinamento atmosferico all’interno del veicolo in condizioni di guida reale. Questo approfondimento comprenderà: il test di diversi tipi di filtri nell’abitacolo, come quelli a carbone attivo e quelli standard antipolline, per provarne l’efficacia; l’influenza dei purificatori d’aria interni sulla riduzione dell’esposizione all’interno del veicolo; le variazione dell’esposizione di guidatori e passeggeri in diverse circostanze, ad esempio in attesa ai semafori, nelle rotonde e nelle gallerie

Di Diritti del malato

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