Il Presidente Monti ha chiesto alle Ats di evitare il ritiro della tessera sanitaria ai dipendenti delle Istituzioni europee in Lombardia. L’Assemblea ha risposto si con un voto all’unanimità!

Molti pensionati e agenti contrattuali, categorie più fragili e più penalizzate da questa situazione, hanno finalmente tirato un sospiro di sollievo!

Anche il Presidente nazionale di LDM, Arch. Marco Gemelli, era presente oggi per supportare questa importante iniziativa. Roberto Tedeschi, segretario amministrativo Conf. Fir e Angelo Gemelli hanno ribadito l’importanza di questa azione e sottolineato il sorprendente risultato ottenuto. Azione che ha trovato il consenso incondizionato di tutti i partiti grazie anche intenso lavoro, fatto in questi mesi, dal Presidente M.Gemelli e dai suoi collaboratori.

Nel dettaglio, Il Presidente della Commissione sanità ha presentato una mozione in favore di questi cittadini che si troverebbero privati del diritto di accedere alle cure del servizio sanitario pubblico. (Di seguito è possibile seguire l’intero intervento ) Testo mozione

Roberto Tedeschi, Marco Gemelli, Isabella Tovaglieri, Emanuele Monti, Angelo Gemelli.

Via libera dal Consiglio regionale lombardo alla mozione, presentata dal consigliere regionale varesino e Presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali, Emanuele Monti, con cui si chiede alla Commissione europea di ravvedere la propria decisione di non considerare la tessera sanitaria un diritto per i dipendenti e gli ex dipendenti in pensione in quanto già coperti da Regime Comune di Assicurazione Malattia.

«La tessera sanitaria – dichiara Emanuele Monti, proponente dell’iniziativa – è uno strumento indispensabile per poter accedere alle cure offerte dal servizio sanitario pubblico. l’Assicurazione RCAM offerta dalla Commissione ( lo stesso nome la definisce) è un’altra cosa.

Per questo è incompressibile la decisione della Commissione che insistendo sul fatto che RCAM sia un assistenza primaria, nega di fatto il diritto costituzionale ad avere la tessera sanitaria ai dipendenti ed ex dipendenti in pensione delle Istituzioni europee che abitano in Italia salvo poi tentare accordi per rilasciare loro una tessera “depotenziata”.

Scelta questa che non solo antieconomica per la Commissione stessa e per lo Stato italiano, ma che risolve solo parzialmente il problema.

«Secondo il Regolamento comunitario infatti – spiega Monti -, questi lavoratori hanno una copertura assicurativa a rimborso parziale e penalizzante in caso di patologie gravi. La revoca della tessera sanitaria li costringerebbe quindi a dover far fronte a parti a volte importanti delle spese di cura in caso di determinate patologie».

«Siamo di fronte ad un paradosso. Un regolamento non può ignorare le disposizioni normative e soprattutto non può ignorare il principio costituzionale di tutela della salute, attraverso l’accesso al servizio sanitario pubblico che è universale. 

Chiediamo quindi alla Commissione di fare marcia indietro e di coinvolgere le rappresentanze dei lavoratori e dei pensionati affinchè si possa arrivare ad una soluzione condivisa e di buonsenso» conclude.

Presente in Consiglio regionale, al momento di discussione della mozione, anche l’europarlamentare leghista Isabella Tovaglieri che aveva fatto un’interrogazione parlamentare sul tema. «Mi attiverò presso l’Unione Europea – dichiara Isabella Tovaglieri – affinché siano superate le disparità di trattamento tra dipendenti italiani e stranieri che lavorano nel Centro Comune di Ricerca europeo. Nell’occasione, chiederò a Bruxelles di potenziare la sede di Ispra, che con i suoi ampi spazi e le sue moderne infrastrutture può diventare sede di enti prestigiosi, come l’Agenzia Europea per l’antiriciclaggio, che possono creare nuovo indotto, centinaia di posti di lavoro e sicure opportunità di sviluppo per il territorio della provincia di Varese».

Di Diritti del malato

movimento per il sostegno del malato attraverso il miglioramento del sistema sanitario.

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